Editore per un giorno – Ekata
Vista la giungla primordiale cui è arrivato il settore editoriale italiano, ho pensato di aderire all’esperimento-proposta del Gruppo Editoriale L’Espresso relativamente all’autopubblicazione dei propri libri. Si tratta dell’iniziativa Il mio libro che consente agli autori di preparare “l’oggetto-libro” nella sua completezza (testo, copertina, note, ecc.) e di delegare al gruppo editoriale la sola stampa su ordinazione da parte del lettore. In tal modo vengono superati i problemi di distribuzione e immagazzinaggio, senza dover necessriamente ricorrere alla lettura elettronica(ebook), ma continuando a poter usufruire delle proprie letture su carta stampata.
Fra le tante iniziative dei vari settori editoriali, questa mi è parsa particolarmente interessante.
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Ciao,
anche io avevo prestato attenzione all’iniziativa.
Ma ho lasciato stare perchè, sotto sotto, qualcosa non mi torna.
Davvero oggi non è più possibile pubblicare gratuitamente (questo insolito avverbio) con una casa editrice onesta?
Che gli scrittori debbano pagare per lavorare?
Questo è il punto. Partecipando a questa iniziativa il tuo libro è a tutti gli effetti “autopubblicato” e quindi difficilmente considerabile, in seguito, da una casa editrice.
Ovviamente, a meno di successi straordinari, che mi sento comunque di augurarti!
Alla prossima
F
Ferdinando,
grazie per il post. Il mondo dell’editoria oggi è sempre più un “mercato” come un altro, quindi non lascia spazio alle interpretazioni artistiche, ma solo a quelle commerciali.
L’autopubblicazione è solo un modo come un altro per rendere fruibile ciò che hai scritto, se mai a qualcuno possa interessare!
P.S. L’autopubblicazione non è un contratto editoriale, quindi l’autore detiene sempre i diritti dell’opera e può stipulare un contratto con una casa editrice in ogni momento (qualora di interesse). Ma ciò in realtà non rientra nei miei principale interessi.
Intendevo dire che molte case accettano solo manoscritti inediti nel senso più preciso, quindi neanche autopubblicati.
Altro guaio che reputo legato all’autopubblicazione è il pregiudizio (spesso infondato, ma non sempre) che l’autore vi abbia ripiegato perchè poco valido o incapace di farsi pubblicare da una casa editrice: una vera spina nel fianco.
Quanto alla proposta di leggerlo tutto, sono sempre ben disposto.
P.S. ti faccio i complimenti, per quel poco che ho potuto leggere, per il brano tratto da “Herman e Sveva”.
Mi fa piacere, grazie. Magari un giorno, durante le ferie, leggilo tutto!
🙂