IBM annuncia un desktop virtuale basato su Ubuntu
Dopo oltre un decennio dalla sconfitta dell’OS/2 IBM nella guerra del desktop con Windows, Big Blue torna all’attacco. Ma stavolta IBM si arma di un solido accordo con Canonical e Virtual Bridges per fornire una soluzione di desktop virtuale basato su Ubuntu.
Secondo quanto riportato in un comunicato stampa, le tre aziende hanno realizzato una soluzione Linux-desktop in grado di ridurre notevolmente i costi nel confronto con Microsoft amplificando la collaborazione Lotus e Ubuntu verso una vasta base di utenti attraverso la virtualizzazione.
Tramite il login su un server Linux, la soluzione consente di ottenere un desktop virtuale in grado di fornire email, elaborazione testi, spreadsheets, comunicazione integrata, social networking e altro software a qualunque laptop, browser o dispositivo mobile.
Secondo quanto riportato da IBM, la soluzione integrata comprende:
- Desktop virtuale, fornito da Virtual Bridge denominato Virtual Enterprise Remote Desktop Environment (VERDE);
- Ubuntu, fornito da Canonical;
- IBM Open Collaboration Client Solution software (OCCS) basato su IBM Lotus Symphony, IBM Lotus Notes e Lotus applications. Symphnoy è conforme all’Open Document Format (ODF).
A mio parere, la parte più importante dell’annuncio è da ricercarsi nella dichiarazione di IBM che afferma: “la soluzione Ubuntu rappresenta un componente strategico nella trasformazione dei servizi IBM-financial, offrendo un nuovo ambiente quale parte del settore industriale e pubblico di IBM“. Vale a dire, IBM Global Services sta spingendo Ubuntu con grande enfasi sul mercato corporate.
Nel comunicato stampa, inoltre IBM sostiene che la soluzione proposta consentirà una riduzione di costo pari a circa 800-1200 dollari per posto di lavoro (licenze, hardware, consumi elettrici, ecc.) a fronte di un prezzo di circa 49$/utente.
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