Open Source

Memo per Canonical

Ho appreso qualche tempo fa che Mark Shuttleworth ha dichiarato di voler migliorare Ubuntu in termini di design fino a renderlo più accattivante del Mac OsX. Ma è veramente questo l’obiettivo da perseguire per Ubuntu? Non ne sono assolutamente certo. Non c’è dubbio che l’aspetto grafico fa la sua parte e certamente cattura utenti, tuttavia ritengo che Shuttleworth dovrebbe in questo momento concentrarsi su altri temi.

Provo a sintetizzarne alcuni:

  • Potenziamento del sistema base. Che ne dite (Canonical) di rendere il sistema di riconoscimento delle periferiche il più ampio possibile? Driver wi-fi, stampanti e altro devono essere installate con semplicità senza dover ricorrere agli equilibrismi delle ricerche in rete e dell’uso del terminale.
  • Semplificazione delle varianti di versione disponibili. Non potendo controllare in alcun modo le versioni non-ufficiali del prodotto, che si sono dotate di improbabili nomi di fantasia (Ubuntu Christian, Elbuntu, Gaybuntu…), Canonical supporta ufficialmente (o riconosce e contribuisce al progetto) le seguenti varianti alla distribuzione base di Ubuntu:
    • Kubuntu
    • Xubuntu
    • Edubuntu
    • Gobuntu
    • Ubuntu Studio
    • Mythbuntu

    Senza altresì tenere conto delle versioni specifiche per Server, Netbook e Mobile. Se Canonical continuasse ad annunciare nuove varianti alla versione base, si rischierebbe certamente il pericolo di avere più versioni di Windows Vista. Quella lunga lista di nomi genera solo confusione sul mercato, soprattutto tra gli utenti che vogliono un prodotto semplice, facile da usare e alternativo a Windows.

  • Aggredire il mercato Enterprise. Ubuntu è al momento la distribuzione Linux più diffusa al mondo in termini di utenti. Ma da un’analisi meno superficiale dei dati, si nota che quasi la totalità dell’utenza Ubuntu nel mondo è composta da singoli privati che ne hanno apprezzato la qualità all’interno delle mura domestiche. Le imprese non usano Ubuntu se non in rari eccezionali casi. L’80% delle installazioni di server Linux nel mondo è nelle mani di Red Hat, mentre nel settore desktop enterprise l’intero sistema operativo Linux è ancora in forte sofferenza. Rispetto alla struttura Red Hat, Canonical manca di un adeguato apparato di assistenza e supporto per le imprese, rendendo così di scarso interesse l’adozione della piattaforma di Shuttleworth rispetto al cappello rosso. Occorrono pertanto investimenti nel settore commerciale e marketing che siano in grado di consolidare un allargamento del mercato.

Sviluppare un sistema operativo che raggiunga e superi l’eleganza del Mac OS X è sicuramente un obiettivo lodevole. Eppure ritengo che Canonical farebbe meglio a focalizzare ancora i suoi sforzi su alcuni elementi di base.

9 pensieri riguardo “Memo per Canonical

  • io dico che ubuntu e la sua comunità hanno le spalle abbastanza grosse per potersi occupare sia della grafica accattivante, sia del miglioramento della distribuzione e dell’evoluzione del proprio mercato. Il fatto che Shuttleworth parli apertamente di “grafica accattivante” non significa che non pensi anche ad altre cose.

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  • Il fatto che lo pensi è fuori di dubbio. Ma l’apertura al mercato Enterprise richiede una preparazione e uno sforzo di risorse tale che non basta “pensarlo” e forse sarebbe stato meglio cominciare ad agire già dall’anno scorso. Ubuntu è in forte ritardo su questo e la concorrenza di RedHat e Suse sta diventando insormontabile, grazie anche alle azioni commerciali di IBM, Novell, Sun, HP, ecc..

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  • io non do’ soldi alla canonical, e non sono sicuramente l’unico, inutile fare i polpi e pensare a milioni di cose da fare per migliorare una distro nata per l’home entertainment, sappiamo inoltre che chi usa il pc a casa sa’ che l’occhio vuole la sua parte. Espugnare red hat per ottenere una cosa che confonde le idee a tutti, sarebbe una perdita per la comunita’, e non un guadagno. L’economia della cosa ha un senso diverso, ma per la parte puramente monetaria chiedete a Redmond….

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  • @dado: ti ricordo che la Canonical Ltd (con sede nell’Isola di Mann) non è un’ente di beneficenza senza scopo di lucro.

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  • @Fabio
    > ti ricordo che la Canonical Ltd (con sede nell’Isola di Mann) non è un’ente di beneficenza senza scopo di lucro.

    Finalmente qualcuno che lo ammette!

    Condivido tutto quello che hai detto (risposte ai commenti compresi), ma di certo e credo di non essere l’unico penso che Canonical Lts ha dei piani ben precisi che non ha del tutto svelato. Per ora usa belle parole ma sotto sotto credo punti più ad un rendimento economico che filosofico come lascia intendere (mi riferisco alle belle parole riguardo la libertà, il Free Software e la bella facciata che si sta costruendo).

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  • Sono d’accordo con te. Tuttavia credo che Canonical punti davvero poco al mercato enterprise. Ormai ha lanciato la sfida sul mercato consumer. E’ una sfida difficilissima, per questo onore al merito.
    Quanto all’interfaccia, a quanto capisco Canonical punta a migliorare quella dei programmi e questo va bene. Però il principale problema rimane sempre quello dell’hardware come hai detto tu.
    Riguardo le versioni, secondo me dovrebbero creare un dvd ufficiale fatto bene con il quale puoi installare la versione che vuoi (ubuntu kubuntu o xubuntu) con tanto di anteprima. Un po’ come fa OpenSuse che in fase di installazione ti fa scegliere tra gnome o kde.
    Anzi, a dirla tutta, io unificherei tutto, proprio come opensuse.

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  • Ma Canonical ha pochissimi dipendenti, quindi paragonarla con Redhat che invece ha una struttura molto più grande mi sembra improprio. Se adesso ne assumerà altri per migliorare la parte visiva, non vuol dire che tralascerà il resto. Secondo me Shuttleworth sta investendo con oculatezza cercando di far crescere l’azienda poco a poco.
    Sui server ha il 4% e sta crescendo gradualmente.
    Il fatto che stia conquistando il desktop dei privati è importante per il futuro, Microsoft è diventata importante sui server anche per la popolarità che ha avuto Windows sui Desktop.
    Infine il fatto che ci siano tante versioni conta poco, la stragrande maggioranza delle persone conosce e usa Ubuntu o al massimo Kubuntu, le altre versioni riguardano utenze specifiche e minoritarie.

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  • Pingback: Analisi ampiamente condivisibile. Anzi no « pollycoke :)

  • canonical imho punta a far lavorare i produttori di hardware x lo sviluppo dei driver.

    Grazie a dell verrà introdotta in intrepid uno strumento che ricompilerà in automatico ogni modulo aggiuntivo a seguito di un update del kernel. IMHO una cosa molto importante. Sempre dell ha sviluppato moduli x il kernel linux. Questa è imho la strada da percorrere.

    Stavo leggendo pochi minuti da del netbook toshiba con installato ubuntu. Magari anche toshiba in futuro svilupperà moduli x il kernel o altre cose.

    Diavolo devono essere loro a sviluppare i driver, non canonical.

    Hai poi IMHO interpretato male le parole del leader di canonical. Non ha parlato solo dell’aspetto del sistema operativo ma di INTERFACCIA UTENTE. migliorare l’integrazinoe tra programmi, semplificare l’utilizzo delsistema, renderlo + accessibile x chi vuole usare il computer al meglio senza tanti sbattimenti.

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